Questa é la domanda che oggi noi del Sindacato MIA PATRIA ci stiamo ponendo. Ma perche ?
vogliamo raccontarvi una vicenda che coinvolge un nostro collega graduato, che dopo aver concluso con successo il corso per la qualifica di Istruttore Militare presso i RAV, è stato trasferito ad Ascoli Piceno, ma la gioia si è offuscata quando la richiesta di ricongiungimento familiare per la moglie anche lei collega graduato dell’Esercito è stata negata, e questo senza nessuna buona motivazione.
Con il prezioso supporto del Dipartimento Legale e del Segretario Generale, é stata presentata una nuova domanda arricchita da riferimenti normativi e pregresse sentenze a favore dei coniugi. Questa azione ha costretto l’Amministrazione a riconsiderare la situazione, accettando finalmente la richiesta di ricongiungimento familiare.
Il Sindacato MIA PATRIA esprime profonda perplessità riguardo al rifiuto del ricongiungimento familiare da parte dell’Amministrazione. È difficile comprendere l’adozione di un atteggiamento così rigido, specialmente considerando le ripetute condanne dei giudici che hanno stigmatizzato tali comportamenti nel corso degli anni.
Tuttavia, M.I.A. Patria vuole offrirsi quale prezioso collaboratore dello Stato Maggiore dell’Esercito, per evitare in tutti i modi il contenzioso in nome di una proficua politica di impiego del personale tesa alla cura della persona e ad una maggiore produttività.
Questa rappresenta non soltanto una conquista personale, ma anche un trionfo dei diritti difesi con determinazione e competenza. Ci sentiamo appagati nel vedere una giovane coppia di colleghi ricongiungersi, un momento che non solo ripaga, ma ci permette di guardare al futuro con occhi rinnovati e speranzosi.
I valori per noi sono fondamentali.
Portavoce Nazionale.