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Lettera Aperta

a:
Tutti le Colleghe e i Colleghi della Forza Armata che vorranno aprire gli occhi e guardare il lato vero
delle Associazioni a Carattere Sindacale per Militari

OGGETTO: Lettera Aperta

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Rife: Legge n. 46/2022
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Cari Colleghe e cari Colleghi, o come preferisco essere definito e definire, cari Sorelle e Fratelli in armi, sono qui a scrivere queste poche righe con lo scopo quasi machiavellico di non annoiarvi e di portarvi a leggere tutto, per darvi modo di entrare nel mio pensiero e nel mio cuore.
Di concerto con altre nostre sorelle e altri nostri fratelli, mi sono buttato anima e corpo in questa nuova avventura e, insieme, stiamo cercando di creare una realtà, una dimensione, M.I.A. Patria, perché definire questo gruppo, come una semplice Associazione a Carattere Sindacale per Militari è quanto meno riduttivo e soprattutto troppo semplicistico;
M.I.A. Patria è molto di più, è un baluardo contro i soprusi, è un sostegno per tutti noi nei momenti di difficoltà, è il simbolo della fratellanza e del cameratismo che la Forza Armata sta smarrendo, in definitiva, M.I.A. Patria è la tanto sbandierata “famiglia” che da anni ci propinano, ma che in realtà è sempre stata una famiglia adottiva fatta di “figli e figliastri” usati e considerati a seconda del caso e dell’evenienza.
“Sisters and Brothers in arms”, noi abbiamo la possibilità di dare vita a qualcosa che finora la Forza Armata non ha mai neanche considerato potesse esistere; Orbene, tutti voi potreste dirmi, “ma di Associazioni a Carattere Sindacale per Militari ce ne sono già un’infinità, perché M.I.A. Patria dovrebbe essere diversa?”.
La risposta è semplice quanto geniale, perché NOI TUTTI siamo DIVERSI, noi siamo quelli che vivono la vita militare in ogni sua sfaccettatura, siamo quelli che mangiano il fango, siamo quelli che faticano a conciliare la vita militare con le incombenze e i piaceri della vita familiare, NOI siamo diversi da chi si è perso per anni a difesa di categorie facendo solo ed esclusivamente i propri interessi, NOI non siamo del “palazzo”, per NOI il XX Settembre è quello del 1870, la Breccia di Porta Pia, che poi a Roma ci sia una via intitolata all’evento non può che farci piacere, NOI non siamo ex Consiglieri della Rappresentanza Centrale o COCER attualmente in carica, NOI non abbiamo conflitti di interesse per svariate migliaia di Euro di montante contributivo, NOI non siamo mai stati iscritti nel registro degli indagati.
Sorelle e Fratelli in armi, abbiamo la possibilità di dare una sferzata e di portare aria nuova all’interno delle caserme, abbiamo la capacità di dialogare, finalmente, con le autorità politiche senza chiedere un’infinità di permessi e concessioni utili solo a frenare l’entusiasmo, abbiamo la possibilità di apportare le tanto agognate migliorie al nostro posto di lavoro per poter affrontare con rinnovato entusiasmo l’impegno di tenere fede al nostro giuramento, quello che anni fa, aveva fatto versare qualche lacrima a noi e alle nostre famiglie.
La nostra Associazione non fonda i suoi programmi su futili ricorsi collettivi o su promesse di fantascentifici riordini di carriere e di “regali” di gradi e galloni, NOI, che abbiamo l’onore, di lavorare
ogni giorno al fianco delle nostre sorelle e dei nostri fratelli in armi nei reparti operativi, sentiamo e sopportiamo i disagi del personale e quel disagio fa parte del nostro retaggio e della nostra esperienza. Noi dobbiamo spezzare questo retaggio, dobbiamo slegare il nome della Forza Armata dalla tradizione della “Naja” di vecchia memoria, noi abbiamo l’obbligo morale di essere pronti a qualsiasi risposta, abbiamo il dovere di imparare dagli errori del passato ed evitare di compierne a nostra volta, abbiamo l’onore di iniziare a immagazzinare informazioni che ci rendano inattaccabili, dobbiamo fare in modo che chi ci da ordini, come è giusto che sia, capisca che il caporale arruolato 25 anni fa, il tenentino appena uscito dalla Scuola di Applicazione o il Sottufficiale appena uscito dalla Scuola di formazione, non è il simpatico guascone spensierato al quale si poteva chiedere, un minuto dopo, di partire il minuto prima. Dobbiamo fare in modo che i nostri vertici abbiano coscienza che dentro la nostra gloriosa uniforme vivono madri e padri, figli, sorelle e fratelli che devono necessariamente coordinare e deconflittare gli impegni e i doveri del proprio status con le incombenze e le condizioni di genitori, figli e di sostegno delle proprie famiglie.
Ogni grande sogno ha un costo in termini di impegno e di dedizione e purtroppo anche di vil denaro, ma il nostro contributo oltre a garantire una serie di servizi, ci darà la possibilità di pensare di essere mutuo soccorso per ogni nostro commilitone, ogni euro versato deve essere considerato come un piccolo supporto alla vita di ognuno di noi, ogni contributo di idee, ogni supporto, ogni professionalità messa a disposizione di M.I.A. Patria devono essere considerati come una mano che tira la cordata durante una scalata, come la copertura del fuoco amico contro un nemico soverchiante.
Le idee devono essere il nostro fuoco, i principi fondanti della nostra amata Patria devono essere la nostra guida, le nostre, ma soprattutto le VOSTRE indicazioni saranno il motore trainante della nostra diuturna azione, la nostra associazione è basata sull’altissimo concetto di “primus inter pares”, un concetto che è e deve essere alla base di qualsiasi organizzazione democratica, per questo il supporto di ogni appartenente a M.I.A. Patria è prezioso e ogni decisione sarà presa con il bene placido
dell’ASSEMBLEA.
Siate partecipi del vero cambiamento, siate parte attiva di un sogno, siate l’avanguardia del NUOVO.

M.I.A. PATRIA

Torino 03 ottobre 2023

Rispettosamente
Il Segretario Generale di M.I.A. Patria
Dott. Clemente GNARRA